In valle San Giovanni, oggi frazione di Calamandrana, sorge sulla cima di una bassa collina la cappella romanica dedicata a San Giovanni alle Conche. L’edificio, ricco di vicende storiche soprattutto di epoca medioevale, ha cambiato la sua immagine nel corso dei secoli.
L’attuale aspetto di San Giovanni alle Conche è totalmente mutato rispetto alla primitiva costruzione.
In stile romanico è rimasta solo l’abside, che si incastra nel fianco destro dell’attuale chiesa.
Simmetricamente ad essa è stata edificata un’altra abside, simile, ma più piccola e in stile neogotico, mentre una terza, molto più alta, posta a nord, è tardobarocca e chiude lo spazio interno del presbiterio.
Un quarto elemento, la torre campanaria a pianta quadrata, accorda volumetricamente le due absidi, romanica e tardobarocca, al corpo della chiesa. Questo gioco di intersezioni ha reso lo spazio all’interno dell’edificio quasi circolare.
All’interno le pareti risultano decorate da affreschi ottocenteschi di fattura popolare; le figure che compaiono nel catino dell’abside romanica sembrano però ricalcare nell’iconografia precedenti e più antichi affreschi.
Di particolare pregio sono l’architettura e la decorazione esterne. Nell’abside romanica si trovano conci di arenaria: sia nella cornice “a gola”, posta sottotetto, sia nella tradizionale teoria di archetti pensili, poggianti su mensoline, sia negli stipiti e nei falsi archi, a ghiere rientranti, delle tre finestrelle.
Sottili decorazioni geometriche sono scolpite sui blocchi monolitici in cui sono stati intagliati gli archi e le ghiere.
Ciascuno dei tre campi dell’abside è scandito da lesene che si raccordano agli archetti pensili attraverso piccoli capitelli, decorati da disegni fitomorfici molto stilizzati, tra cui spunta anche una testina umana.



