L’abbazia di Santa Fede costituisce uno dei più celebri esempi di architettura romanica dell’intera area prealpina e padana. Rappresenta l’unico lacerto rimasto intatto di un più ampio complesso monastico, trasformato in fase barocca e poi completamente obliterato da interventi in età contemporanea.
L’abbazia fu edificata verso la metà del XII secolo per volontà dei monaci benedettini di Saint-Foy-de-Conques. Nel XV secolo fu eretta in priorato e passò sotto la giurisdizione del vescovo di Casale ; dal 1584 al 1728 fu custodita ed amministrata dai priori commendatari. I resoconti delle visite pastorali nei primi decenni del XVII secolo testimoniano come la chiesa fosse ormai in pessime condizioni e ridotta al rango di chiesa campestre. Nel XVIII secolo subì interventi di ristrutturazione. Nel 1895 , dopo innumerevoli traversie, l’abbazia fu acquistata dei padri maristi e fu interessata da opere di ristrutturazione e restauro.
Il sito, inserito in un contesto paesaggistico di indubbio interesse, meta di visite e di devozione persistente, è stato oggetto di una cospicua attività di tutela tra Otto e Novecento tra cui spiccano i nomi di Edoardo Arborio Mella, Carlo Promis, Alfredo d’Andrade, Paolo Verzone.
Uno degli elementi più interessanti della struttura è la sua articolazione architettonica, nelle strette navatelle coperte da volte a crociera e nella navata centrale su cui si imposta una volta a botte inframezzata da archi traversi. Interessante anche l’uso di due diversi materiali costruttivi, ovvero conci lapidei e laterizio.
Esempio straordinario di officina scultorea transalpina, presenta una maestosa facciata dove spicca il portale con una ricchissima lunetta, già d’interesse degli studi di Edoardo Arborio Mella. Il portale in arenaria mostra un ricco repertorio decorativo. Oltre alla decorazione della lunetta con due angeli ad ali spiegate che reggono il Cristo in mandorla, merita attenzione l’architrave con il tema di girali di vite con grappoli d’uva e foglie. L’aula divisa in tre navate è impreziosita da una serie di strepitosi capitelli scolpiti.


