Sulle alture di Gravere, lungo la carrozzabile che da Susa sale verso il Pian del Frais, sorge il piccolo abitato della Losa. La storia della cappella, che si erge nel cuore della borgata su una splendida balconata naturale, da cui si domina tutta la conca di Susa, è legata alla presenza certosina. Infatti, l’attuale borgata è nota per essere stata, tra il 1189 e il 1200, sede della certosa della Madonna della Losa.
Nel 1189 Tommaso I di Moriana aveva concesso ai certosini i diritti sulla montagna di Orgevallis, e, due anni più tardi più tardi, gli dona alcune terre nella località detta “Losa”. La presenza certosina in loco però durò pochi anni: nel 1198 i certosini della Losa ottennero in dono le terre di Montebenedetto e del vallone dell’Orsiera, presso Villar Focchiardo, e già nel 1200 la comunità risultava essersi trasferita dalla Losa a Montebenedetto, forse a causa dei frequenti dissidi che insorgevano con la popolazione locale in merito allo sfruttamento dei pascoli. La primitiva certosa fu quindi trasformata in cappella e dedicata alla Vergine della Pietà. L’esistenza di una cappella già precedentemente all’arrivo dei certosini non è certa, tuttavia alcuni indizi documentari ed alcuni elementi architettonici presenti nel campanile inducono a non escludere tale eventualità. All’edificio primitivo, orientato con abside a est, fu aggiunto in epoca più recente un corpo di fabbrica di più ampie dimensioni, che costituisce l’attuale aula di preghiera. Sulle volte della primitiva della cappella si conserva un ciclo affrescato con la raffigurazione dei Dodici apostoli, di San Benedetto e San Basilio, datato al primo Quattrocento e realizzato dal Maestro di San Bernardo del Lajetto, cui si sovrappone in parte un analogo ciclo seicentesco. Oggi, nel Museo Diocesano di Arte Sacra a Susa si conserva l’altarolo ligneo, a edicola, realizzato da uno scultore della Germania meridionale nella prima metà del XV secolo. Al centro si trova la Vergine in preghiera sul Santo Sepolcro; in alto, sopra la sua testa, avviene invece la Crocifissione del Cristo. Sulle ante, invece, si trovano alcune scene della vita di Cristo: l’Ultima Cena, la Lavanda dei piedi, il Bacio di Giuda, Gesù condotto da Erode, Gesù è schernito come falso re e la Flagellazione. L’altarolo, infatti, si configura come uni “horologium Passionis”, ossia un Orologio della Passione di Cristo, nel quale la figura della Vergine in preghiera, inginocchiata fa da perno ad un ideale quadrante nel quale si dipanano le scene della Passione e morte di Cristo.

